Come conservare la farina
La farina è un alimento tanto necessario e prezioso quanto delicato. È molto importante quindi sapere come conservare la farina, per evitare che le condizione ambientali o parassiti esterni ne alterino sapore, colore e consistenza fino a renderla inutilizzabile.
Dove conservare la farina
Il metodo migliore per la conservazione della farina è quello riporle in un contenitore ermetico, meglio se di vetro, e tenerle in un luogo asciutto, al riparo dalla luce e fresco.
L’esposizione alla luce, al calore, all’umidità e all’ossigeno è infatti il maggior nemico della conservazione della farina.
Inoltre l’utilizzo di un contenitore per conservare la farina ermetico eviterà anche la contaminazione di parassiti e l’assorbimento di odori sgradevoli.
La temperatura ideale per conservare la farina anche per lunghi periodi sarebbe tra i 10°C e i 15°C; all’interno di una dispensa domestica è tollerata le temperature ambiente (fino 20°C/22°C) per brevi periodi non superiori ai due mesi.
Riassumendo: la soluzione perfetta per conservare la farina è un contenitore ermetico, in una dispensa chiusa, in un luogo fresco della casa.
Come conservare le farine di qualità
Le farine a tutto corpo, come le farine macinate a pietra Capoccia Bio, non sono raffinate come quelle industriali, ma contengono tutte le parti del chicco del cereale: germe, endosperma, crusca.
Con esse anche quelle sostanze nutritive più preziose ma particolarmente deperibili, che vengono maggiormente compromesse dagli elementi esterni come luce, ossigeno ed umidità.
Inoltre, per mantenere inalterata la salubrità delle farine, non utilizziamo antiossidanti o conservanti per estendere la durata di conservazione.
Perciò le raccomandazioni su come conservare la farina, ambiente e contenitori, sono ancora più importanti nel caso delle nostre farine biologiche.
Più difficile è infine conservare la farina in estate, quando le temperature oltrepassano i 25 gradi.
Se non si riesce a conservare una farina di qualità in ambienti freschi, è consigliato quindi acquistarla in piccole quantità, consumandola nel più breve tempo possibile.
I parassiti: tignole, tarme e farfalle della farina
Un altro problema della conservazione della farina, e altri alimenti come biscotti, pasta, frutta secca, semi, legumi, sono le contaminazioni da parassiti.
I parassiti della farina, che si manifestano o con la presenza di piccole tessiture simili a ragnatele o di farfalline nelle nostre dispense, aggrediscono con più facilità le farine di qualità ottenute da grani biologici non trattati, soprattutto nei periodi più caldi.
Se le farine sono conservate all’interno di contenitori non chiusi correttamente o non adeguati, come semplici sacchetti di carta o di plastica, i parassiti possono facilmente entrarvi e deporre le uova.
Ma la conservazione della farina può essere minacciata anche da acari, blatte o altri organismi, per i quali vale sempre la buona norma della pulizia periodica dei contenitori della farina, della dispensa e degli ambienti della cucina.
Per la pulizia si possono utilizzare sostanze naturali come una miscela di acqua e aceto bianco.
Tra i rimedi “casalinghi” della conservazione della farina troviamo anche l’utilizzo degli oli essenziali, lavanda, eucalipto, neem e melaleuca impregnati in batuffoli di cotone e inseriti in dispensa, o
l’utilizzo di alloro, o di bucce d’arancia con l’aggiunta dei chiodi di garofano.
Durata e scadenza della farina
Per conservare le farine bisogna attenersi alle scadenze riportate sulle confezioni.
La farina a tutto corpo come la nostra, conservando un maggior numero di proprietà nutrizionali e di elementi originari del chicco di grano, è più delicata di quella industriale raffinata, e ha un tempo di
deterioramento mediamente più basso.
Per conservare inalterate le proprietà nutrizionali, anche se lo shelf life potrebbe essere superiore, noi indichiamo sempre un tempo di conservazione non superiore ai 6 mesi.
Per le farine confezionate in plastica e ATM tale periodo può arrivare anche a 18 mesi.